Boston Globe/2
L'altra notizia che volevo dare qualche giorno fa era questa: sul Boston Globe c'era in prima pagina un articolo intitolato:
A Pechino si svolgeranno le olimpiadi del 2008, a Vancouver le olimpiadi invernali del 2010. Se c'è una cosa che gli americani non sopportano sono i cinesi, poi i canadesi e gli europei. Ed il motivo è facile da vedere, sono emergenti! E per uno che emerge qualcun altro cala.. Anche noi saremmo così.
Londra ha appena vinto le olimpiadi del 2012 e perfino Tony Blair si è adoperato per favorire la capitale britannica, mentre la concorrente americana, niente meno che New York, non ha ricevuto nessun appoggio istituzionale. Con l'imbarazzante risultato di finire quarta su cinque (le altre erano Parigi, Mosca e Madrid).
Per il futuro non ci sono altre candidature americane, ma mi piace pensare che questo faccia riflettere su quello che sta accadendo a livello mondiale, forse una piccola ridistribuzione d'influenza.
Davide
PS: ho allargato un po' la pagina, vero che si legge meglio ora?
"Le olimpiadi mondiali hanno sempre meno influenza americana"
E' un bell'articolo, molto autocritico (devo dire che è il Boston Globe è un giornale molto equilibrato), di cui cito due passaggi di David d'Alessandro, ex-capo della John Hancock Financial Services, uno dei più grandi sponsor olimpici.- "Non è che siano venuti e ci hanno portato via la nostra influenza nelle olimpiadi. L'abbiamo persa"
- "Non ti guadagni il rispetto nel movimento olimpico con i soldi, lo guadagni col tuo comportamento"
A Pechino si svolgeranno le olimpiadi del 2008, a Vancouver le olimpiadi invernali del 2010. Se c'è una cosa che gli americani non sopportano sono i cinesi, poi i canadesi e gli europei. Ed il motivo è facile da vedere, sono emergenti! E per uno che emerge qualcun altro cala.. Anche noi saremmo così.
Londra ha appena vinto le olimpiadi del 2012 e perfino Tony Blair si è adoperato per favorire la capitale britannica, mentre la concorrente americana, niente meno che New York, non ha ricevuto nessun appoggio istituzionale. Con l'imbarazzante risultato di finire quarta su cinque (le altre erano Parigi, Mosca e Madrid).
Per il futuro non ci sono altre candidature americane, ma mi piace pensare che questo faccia riflettere su quello che sta accadendo a livello mondiale, forse una piccola ridistribuzione d'influenza.
Davide
PS: ho allargato un po' la pagina, vero che si legge meglio ora?

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