martedì, febbraio 28, 2006

Torino 2006, arrivederci a Pechino 2008

Eccoci qui, finite anche queste strane olimpiadi invernali vissute oltreoceano. Campione assoluto la Germania, seguita da Stati Uniti e Canada.
La stampa locale nota come queste olimpiadi siano state un po' sottotono per quanto riguarda la partecipazione e le emozioni suscitate. Ciononostante l'Italia ci fa un'ottima figura.
"A word about Turin: Magnifico!" scrive il Boston Globe.
Il giornalista entusiasta racconta delle sue mangiate nei vari ristoranti, delle sue passeggiate sotto i portici del centro, dell'ospitalità e della cortesia dimostrate dagli italiani.
"It was Italy at its best"
Poi parla un po' delle abitudini italiane, dell'arte dell'arrangiarsi, del fatto che la Juventus aveva vinto 3-1 contro il Lecce e che per i torinesi era questa la notizia più importante della giornata. "Stanno arrivando i mondiali di calcio a giugno e gli Azzurri (scritto così nell'originale) porteranno la cittadinanza verso il solito psicodramma quadriennale".
Frecciatina che ci sta :-)
A parte questo, grande festa di chiusura allo Stadio Olimpico, una festa che non si ripeteva da 50 anni. Arrivederci alle Olimpiadi "vere" di Pechino 2008 e alle Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010!
Davide

lunedì, febbraio 27, 2006

Bidet?

Oddio, come farebbe Chessy in America? Non ci sono i bidet nei bagni!
Sarà perché è un'invenzione francese?
Poi c'è la questione dell'acqua alta... Nei WC l'altezza dell'acqua mette un po' di imbarazzo, giacché ogni cosa lasci l'organismo umano fa un corposo "splash" con tanto di schizzi ovunque.
Inquietante.
Post scemo, ma anche questa è America.
Dimmi il tuo bagno e ti dirò chi sei?
Mah...
Davide
PS: Grazie al servizio statistiche che ho messo sul blog, posso scuriosare quelli che vengono a leggermi (potenza di Internet! il Grande Fratello è ovunque... eh eh eh!) e posso stimare chi sono quelli che si connettono da unipd.it, univr.it, da Zaragoza (in Erasmus...;-) e da Verona.
Ogni tanto c'è qualche visitatore casuale che "inciampa" in questo blog e poi non si rivede più. Ma c'è un tizio canadese che visita regolarmente il blog, e in dettaglio anche! Si guarda per bene tutte le pagine... :-)
Intendiamoci, sono contento, ma ci conosciamo? E' solo semplice curiosità, non te la prendere, non è un "fatti gli affari tuoi", anzi! E' che non mi pare di conoscere nessuno dalle tue parti...
Ciao e buon proseguimento di navigazione! W il Canada! ORO nel Curling a Torino 2006!

domenica, febbraio 26, 2006

Festa!!

The 3 roommates... Davide, Bruce, Bjorn..

Venerdì sera era il 21esimo compleanno di un'amica della ragazza di Bjorn, quindi era una grande occasione per uscire e andare a bere qualcosa: per quella ragazza da venerdì è legale bere alcol :)
Abbiamo approfittato dell'occasione per farci la nostra prima fotografia assieme, così finalmente potete vedere con chi sto in stanza.
Bruce, camicia bianca, viene dal Kansas e Bjorn, camicia nera, viene dall'Alaska.
Tutte le foto della serata le trovate sul sito di Bruce: http://people.bu.edu/bltjaden/gallery/gallery.html
Davide

venerdì, febbraio 24, 2006

Boston Globe/2

L'altra notizia che volevo dare qualche giorno fa era questa: sul Boston Globe c'era in prima pagina un articolo intitolato:
"Le olimpiadi mondiali hanno sempre meno influenza americana"
E' un bell'articolo, molto autocritico (devo dire che è il Boston Globe è un giornale molto equilibrato), di cui cito due passaggi di David d'Alessandro, ex-capo della John Hancock Financial Services, uno dei più grandi sponsor olimpici.
  • "Non è che siano venuti e ci hanno portato via la nostra influenza nelle olimpiadi. L'abbiamo persa"
  • "Non ti guadagni il rispetto nel movimento olimpico con i soldi, lo guadagni col tuo comportamento"
E di motivi ce ne sono per cui l'influenza americana è calata vistosamente. Atlanta 1996 è stata super-pubblicizzata, per non parlare degli scandali di Salt Lake City 2002. Così capita oggi che dei 115 delegati olimpici solo 3 siano americani, 53 europei.
A Pechino si svolgeranno le olimpiadi del 2008, a Vancouver le olimpiadi invernali del 2010. Se c'è una cosa che gli americani non sopportano sono i cinesi, poi i canadesi e gli europei. Ed il motivo è facile da vedere, sono emergenti! E per uno che emerge qualcun altro cala.. Anche noi saremmo così.
Londra ha appena vinto le olimpiadi del 2012 e perfino Tony Blair si è adoperato per favorire la capitale britannica, mentre la concorrente americana, niente meno che New York, non ha ricevuto nessun appoggio istituzionale. Con l'imbarazzante risultato di finire quarta su cinque (le altre erano Parigi, Mosca e Madrid).
Per il futuro non ci sono altre candidature americane, ma mi piace pensare che questo faccia riflettere su quello che sta accadendo a livello mondiale, forse una piccola ridistribuzione d'influenza.
Davide
PS: ho allargato un po' la pagina, vero che si legge meglio ora?

mercoledì, febbraio 22, 2006

Dopo l'Iraq, sta arrivando l'ora dell'Iran?

Volevo parlare di un'altra cosa, ma ogni giorno che passa trovo un articolo sul giornale riguardo l'Iran. Sempre più lungo e con un tono sempre più grave.
Ho due cari amici iraniani che spero leggano il blog e magari commentino con il loro punto di vista questo post.
La situazione è semplice, quanto brutta. L'Iran, governato da un'elite religiosa islamica estremista, ha ripreso il suo programma nucleare con scopi ufficialmente civili. Costruire centrali elettriche nucleari. Obiettivo in linea di principio accettabile (magari non condivisibile).
Il problema: il presidente dell'Iran ha più volte dichiarato che Israele deve essere distrutto. In generale è un estremista, non perde occasione di tuonare contro l'Occidente corruttore.
Altro grossissimo problema: l'Iran non lascia accedere gli ispettori ONU ad alcune unità vitali per il programma atomico, non permettendo così di verificare la totale pacificità del progetto.
Stando così le cose vi garantisco che, dall'aria che si respira qui, gli Stati Uniti non lasceranno mai proseguire questo programma nucleare. La Condoleeza Rice continua a dire "noi ci proviamo a proporre sanzioni eonomiche, ma non riceviamo il sostegno internazionale necessario e dubitiamo che così riusciremo a far cambiare le idee a Tehran".
Il rapporto tra Israele e USA è molto intimo, praticamente è il 51esimo stato americano, lo hanno creato loro. Non voglio sindacare su nulla, solo voglio che sia chiaro il concetto che gli americani non lasceranno MAI che uno stato islamico dichiaratamente nemico di Israele si armi nuclearmente.
Il comportamento iraniano è oggettivamente ambiguo.
  • Che se ne fa il 4° produttore mondiale di petrolio dell'energia atomica, costosissima e difficile da gestire, con rifiuti impossibili da smaltire?
  • Perché sfida il mondo dichiarando che Israele non ha diritto di esistere?
  • Perché non dà carta bianca agli ispettori ONU? (stessa mossa di Saddam Hussein questa, e abbiamo visto com'è finita)
E' un muro contro muro. Nessuno cede, gli iraniani reclamano il loro diritto all'energia atomica, gli americani (ma mi ci metto dentro pure io) reclamano il loro diritto alla sicurezza in ambito nucleare. Questa mossa sta destabilizzando il delicatissimo equilibrio atomico mondiale e Tehran ne è pienamente consapevole.
Come ripeto l'aria qui sta diventando pesante di giorno in giorno, prevedo che entro 6 mesi la situazione si sbloccherà. E nella triste eventualità di una nuova guerra (nessuno lo dice ma tutti lo pensano) si confronteranno due eserciti veri (non come in Iraq, stremato da anni di embargo). La prima potenza "cristiana" contro la prima potenza "islamica" della regione: ce n'è abbastanza per chiamare alla guerra santa tutti quanti.
Tempi sempre più bui...
Davide

martedì, febbraio 21, 2006

Boston Globe/1

Il Boston Globe è il primo quotidiano di Boston ed è sempre una buona fonte di curiosità e notizie serie. Oggi ce n'erano due molto interessanti. Una la dico oggi, l'altra domani.
"L'esercito rilassa le sue regole"
Con oltre 2.200 morti e 16.700 feriti (e ho visto le foto di alcuni di essi, meglio la morte) l'esercito americano rilassa i vincoli per l'ammissione all'addestramento di base. Cruda verità, ferma presa di coscienza. In questo si dimostrano onesti: sono senza soldati.
Qui la leva non è più obbligatoria da anni, l'esercito è formato da professionisti. Con i disastrosi costi di vite umane in Iraq e con un'ampia fetta della popolazione che disapprova la guerra, l'Army ammette di incontrare sempre più difficoltà di reclutamento.
Non c'è da scherzare: l'alternativa è il ritorno alla leva obbligatoria. O il ritiro delle truppe, ma con Cheney che spara persino ai suoi amici di caccia non mi pare un'alternativa.
Quindi porte aperte ai 40enni, ai sovrappeso, ad un test marijuana più all'acqua di rose, e a quelli che da piccoli soffrivano d'asma. Tutto questo per allargare il bacino di potenziali reclute.
Test del gradino (il famigerato step test) con limite di battiti a 180 dopo 5 minuti di step e 60 secondi di riposo (praticamente: basta che non muori). 15 flessioni in un minuto (4 per le donne), 2 miglia di corsa (circa 3.220 m) in 15'54". Quest'ultimo posso compararlo a quelli che faccio io da arbitro, noi dobbiamo fare 3000 m in 12'50", quindi calcoliamo un minuto per fare altri 220m, fa l'equivalente di 14 minuti arrontondando all'eccesso.
Un arbitro di calcio regionale italiano corre più di un marine.
Non ho niente da dire, mi sembra tutto logico vista la situazione odierna.
Solo che il film "Soldato Jane" con Demi Moore e Viggo Mortensen oggi ha un sapore così grottesco... (OK, quelli erano i Seals, il corpo estremo dei marines, ma il senso è quello)
Davide

domenica, febbraio 19, 2006

La mensa

Questo post è sentitamente rivolto a tutti i padovani che frequentano le mense ESU Marzolo, Piovego, San Francesco. Non so come sia la situazione a Verona ma credo che sia simile...
Beccatevi una delle mense della Boston University! Questa è la Warren Towers.
Che posso dire? Le fotografie parlano da sole... Per chi non ha mai visto le mense universitarie di Padova, s'immaginino code fino in strada, la fila alla tavola calda, il menù rigorosamente stabilito:
-1 coltello, cucchiaio e forchetta;
-2 tovaglioli di carta;
-1 pane;
-1 bicchiere di plastica usa e getta;
-1 primo piatto;
-1 secondo piatto;
-1 contorno;
-1 a scelta tra dolce, frutto, gelato confezionato o caffé (e va di lusso perché anni fa c'era solo il frutto... Vero Mario? Che noi vecchietti quei tempi li abbiamo vissuti...).

Qui la situazione è completamente diversa: la "mensa" (ma "ristorante" è il termine più adatto) è del tipo "all you can eat", ovvero entri e mangi quello che ti pare, a scelta tra vari piatti e un'infinità di verdure, frutta e dolci (gelati compresi). Per il caffé... rimane la solita brodaglia.. però c'è il miele volendo per addolcirlo (bleah!).
Le sedie non sono quelle schifose pieghevoli di Padova, sono sedie vere, per terra c'è la moquette e ci sono pure parecchi divanetti con tavolino in mezzo per mangiare.
A padova in orario di punta rischi di girare col vassoio in mano per delle decine di minuti, qui non l'ho mai vista oltre il 50% della capienza.
Ah, gli orari...
Padova: 11.45 - 14.30 pranzo; 18.45 - 21.00 cena dal lunedì al sabato (pranzo)
Boston: 07.00-20.00 TUTTI i giorni. Oltre le 20 rimane aperta fino alle 24 con servizio "Late Night Café".
Incredibile, vero?
Troppo bello per essere vero? Infatti...
Costo medio pranzo a Padova: 3-4 Euro/pasto x 350 pasti all'anno diciamo circa 1200 Euro (ma chi li fa 350 pasti all'anno?? Di solito ci si va una volta al giorno...)
Costo FISSO Boston University per due semestri (senza periodo intersemestrale e estivo): $3800!!!
Meglio Padova direi... :)
Davide
PS: dimenticavo una cosa importantissima: nei dispenser qui ci sono tutte le bibite possibili ed immaginabili, ma non ci sono birra e vino! Quando ho detto ai miei compagni di stanza che da noi c'è l'alcol in mensa non ci credevano... :)







E tra un pasto e l'altro leggeno il giornale ho trovato questo: "Vuoi assaggiare un po' di ebraismo?"
CHE TRISTEZZA!!!!
Proselitismo alla disperata! Che pena..

Il metro è ovunque...

Fallout shelter

Negli edifici storici della Boston University sono ancora ben visibili questi cartelli "Fallout Shelter in basement", col simbolo dell'energia atomica.
Sono retaggi della guerra fredda, di un tempo in cui si credeva che sarebbe bastato mettersi sotto i banchi e negli scantinati per salvarsi dal fallout di una bomba atomica (ovvero dai residui radioattivi che sarebbero rimasti nella zona per qualche migliaio di anni).
Non riesco ad immaginare come si doveva vivere negli Stati Uniti ai tempi di Kennedy e Khrushev e non riesco a capire se gli americani ci credessero davvero in questi rifugi antiatomici.
Però quei cartelli sono ancora lì.. Nessuno li ha rimossi anche se sono passati così tanti anni.
I nuovi edifici non espongono questi cartelli, tuttavia sono ben dotati di ampi "basement", scantinati.
La prudenza non è mai troppa.
O l'illusione?
Davide



sabato, febbraio 18, 2006

BENVENUTI!

Benvenuti o bentornati sul mio "Blog che viene da lontano", archivio fotografico e non del mio soggiorno in America per il semestre Spring 2006 presso la Boston University.
Come sempre questo blog starà in bilico tra il semi-serio e la ca##@ta...
Oggi grande novità: TRASLOCO!
Ho deciso di continuare il blog su Google (Blogger.com fa parte di Google) perché mi sono veramente rotto le scatole di Microsoft, delle sue assurdità e del suo continuo tentativo di monopolizzare tutto.
Ho deciso che progressivamente eliminerò Microsoft dalla mia vita, una specie di disintossicazione: non è mai troppo tardi, come per smettere di fumare!
Per voi che leggete il vantaggio principale è evidente: potete lasciare commenti senza bisogno di essere registrati! Non male, vero?
Cominciate a ragionare in termini non-Microsoft, ecco le prime cose da fare:
1) Non usare Office
Esso salva i documenti in formati proprietari le cui specifiche non sono rese pubbliche, ergo è un modo di monopolizzare il mercato.
Usate (come me) OpenOffice [Versione 2 mi raccomando!], è libera, gratuita, OpenSource e compatibile al 99% con i documenti Word, Excell, ecc.. (all'atto pratico se nei documenti non si usano funzioni strane la compatibilità è del 100%).
Oltretutto dobbiamo cominciare ad usare i formati "open", cioè aperti, liberi da brevetto e che quindi sono consultabili liberamente. "Word (.doc)" diventa "OpenDocument - Testo", "Excel .xls" diventa "OpenDocument - Foglio elettronico" e via così.
L'importanza di tutto questo, oltre ad essere in regola con la Legge per non avere un copia pirata sul proprio hard disk (chi ha Office originale??), è che si spezza il monopolio del mezzo di informazione (=il formato in cui questa è trasmessa) su Internet.
Già da molto tempo il buon formato PDF si è trasmesso nelle università di tutto il mondo, ma bisogna andare oltre.
2) Non usare Internet Explorer e Outlook
Esistono tanti programmi equivalenti opensource, io uso la coppia perfetta Firefox + Thunderbird. Fanno le stesse cose, le fanno meglio, sono liberi e molto più sicuri dei prodotti Microsoft (notoriamente pieni di errori e vulnerabili a virus).
3) Non usare MSN Messenger
Soluzioni alternative ce ne sono a bizzeffe, dai programmi compatibili alle reti MSN come Gaim, alle migliori alternative in termini di efficenza e qualità della conversazione come Skype [la versione 2 è fantastica! Si possono effettuare videochiamate e la qualità dell'audio è ora perfetta!]. Su skype si può anche solo chattare, senza audio o video. Lo sapevate?
4+) Eliminare Windows e tutto il resto..
Ok, questo è difficile. Ma l'obiettivo è quello: VIA TUTTO! Linux (gratuito, opensource, + stabile e sicuro...) sta diventando sempre più facile da usare e da installare, spero che un giorno sia accessibile ad ogni utente medio di Windows. Per ora è sufficiente cominciare dal resto, sarebbe già importante e porterebbe vantaggi immediati!

Buona navigazione nel mio nuovo blog, mi sento già meglio! Qui è tutto configurabile a piacere, non ci sono più passport di Microsoft e restrizioni varie... Che libertà!! :-)
Davide