venerdì, marzo 31, 2006

Elezioni Politiche 2006/2

Siamo un Paese semi-libero.
Non lo dice (solo) la Sinistra, Beppe Grillo e milioni di italiani che si domandano che fine abbiano fatto certi giornalisti comunisti tipo Enzo Biagi (40 anni di RAI).
Lo dice la Freedom House (che per tragica ironia vuol dire "La Casa della Libertà"), un'organizzazione indipendente, non governativa, americana (quindi comunista), fondata 60 anni fa da "Eleanor Roosevelt, Wendell Willkie, and other Americans concerned with the mounting threats to peace and democracy".
Non so se mi spiego.
Lo scopo di questa organizzazione è quello di monitorare l'andamento della Democrazia nel Mondo, null'altro. Non subisce influenze e non si lascia condizionare da portatori nani di democrazia televisiva.
Sentirlo dire dai noti comunisti Grillo e Celentano è una cosa, ma andare sul sito e vedere con i propri occhi l'Italia, la MIA Italia colorata di GIALLO in un'Europa tutta VERDE e contrassegnata come "PAESE PARZIALMENTE LIBERO" per quanto riguarda la libertà di informazione fa male. Fa MOLTO MALE.
Stando qui in America, la sensazione di vergogna è ancora più accentuata.
L'Italia è considerata alla stregua di
INDONESIA, TURCHIA, MESSICO, MONGOLIA, NIGERIA.
Sono considerati "Paesi Liberi" posti come
GHANA, MALI, SUD AFRICA, CILE, COREA DEL SUD.
Invito tutti a visitare questo link, e sentire la sensazione che si prova.
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=16&year=2005&country=6760
Orribile, vero?
Nel caso ci fosse qualche dubbio sulla motivazione che porta il giudizio sulla libertà di informazione italiana su "Partly Free", potete leggere in fondo alla pagina, c'è scritta una chiara spiegazione in inglese con fatti, date, nomi e cognomi. Cose che se riportate in Italia subito garantiscono l'appellativo di comunista che fa bollire i bambini in pentola e ci concima i campi (NON E' UNA BATTUTA: LO HA DETTO DAVVERO!!!)
Fortuna che tra un po' è finita...
Davide

mercoledì, marzo 29, 2006

Online tutoring

La notizia non è nuova, ma oggi un articolo del Boston Globe me l'ha ricordata e ve la ripropongo.
E' sempre più diffusa in America l'abitudine di prendere lezioni di ripetizione online da insegnanti indiani, in quanto molto più economici.
Un'ora di ripetizione privata per uno studente americano delle superiori o del college costa dai 35 ai 50 dollari, mentre i professori indiani si accontentano di cifre che vanno dai 18 ai 25 dollari: un risparmio del 50%!
Così i genitori hanno scoperto che, grazie ad Internet ad alta velocità e con un programmino che riproduce una specie di lavagna su monitor, è possibile far studiare i propri figli mettendoli in collegamento audio/video con l'altra parte del mondo.
I risultati a quanto pare, sono ottimi!
A parte qualche iniziale incompresione a causa del forte accento indiano, gli studenti si adattano bene, imparano più facilmente e i genitori risparmiano. Le incomprensioni sono comunque banali da superare in quanto le materie più gettonate sono notoriamente quelle scientifiche, come la matematica, la fisica, la chimica ecc... che non hanno bisogno di molte parole, quanto di tante equazioni.
Tutte rose e fiori dunque? Si, per quanto riguarda l'aspetto didattico.
Ma il minor costo della manodopera indiana e il crollo delle tariffe telefoniche grazie al Voice Over IP (VOIP) ha avuto anche un effetto negativo nelle case degli americani: sono aumentati considerevolmente anche gli operatori di telemarketing indiani che chiamano direttamente dall'India per conto di società americane che vogliono fare promozione risparmiando sui costi.
Evidentemente i pro di una tecnologia si portano inevitabilmente dietro anche un sacco di seccature..
Davide

martedì, marzo 28, 2006

Elezioni Politiche 2006/1

Col post di oggi entro lievemente in campagna elettorale, dato che si voterà tra pochi giorni.
Alcune cose passano e ce ne dimentichiamo, così sembra che queste non siano mai successe. Ma invece sono accadute davvero (purtroppo).
Grazie ad Internet è possibile ricordare tutto e senza il filtro dei telegiornali che fanno vedere 30 secondi di quello che vogliono loro.
Quello che segue è il link ad un video (tratto da "Quando c'era Silvio" di Cremagnani-Deaglio) che riporta le sequenza dello scontro avuto nel 2003 tra l'allora Presidente Europeo di turno italiano e l'europarlamentare tedesco socialista Martin Schulz.
http://video.google.com/videoplay?docid=-926629105834987595

Il video dura 14 minuti, vale la pena. Ecco una lista di cose sulle quali porre attenzione.
Nell'intervento, Herr Schulz pone queste spcifiche tre domande, legate alla giustiza europea:
1- Cosa pensa di fare per accelerare l'istituzione di una procura europea?
2- Cosa pensa di fare per accelerare l'entrata in vigore del mandato di cattura europeo?
3- Cosa pensa di fare per il reciproco riconoscimento di documenti nei procedimenti penali che varcano i confini delle singole nazioni? (una delle prima cose fatte dal governo italiano eletto nel 2001 fu quella di bloccare le rogatorie con la Svizzera per via di certi processi in corso... NdDavide)

Il Presidente risponde all'intervento sbagliando il nome o omettendolo, non si capisce bene, e fin da subito Fini si tocca nervosamente i capelli... Sa che sta per accadere un finimondo.
Il Presidente spara cifre sull'Italia che molto hanno a che fare con le domande poste.
Poi scatta il famoso insulto della proposta di fare il "kapo" delle SS. Tutto normale per uno che ha dichiarato:
"Mussolini non ha mai ucciso nessuno: gli oppositori li mandava in vacanza al confino." (Intervista al The Spectator, 4 settembre 2003)

Prodi incrocia le braccia cupo in volto come a dire "Oh mio Dio!"
Le repliche.
Conflitto di interessi: le sue televisioni sono fra i più decisi critici.. Come non ricordare allora il Sole dell'Italia...
(A questo punto Fini va via...)
Immigrazione: il nostro Paese radici nel Cristianesimo e aiuta i più deboli...

E poi ancora:
"Lui mi ha offeso personalmente gesticolando e con un tono di voce..." (Eh, signor Schulz, come si permette di gesticolare e modulare la voce? Lei non è autorizzato, solo il Presidente che di questo ha fatto un'arte può! NdDavide)
"Io l'ho detto con ironia!!!! (...) se non siete in grado di capire l'ironia... mi spiace, ma NON RITIRO!!!!
(...)
IO l'ho detto con ironia, LUI l'ha fatto con cattiveria!!!"
(Si sa che quelli di sinistra sono i cattivi, no? NdDavide)

Pat Cox, Presidente della Camera assume una facia esterrefatta durante l'intervento, alla fine conclude la seduta con queste parole:
"Voglio dire come Presidente del Parlamento che sono personalmente dispiaciuto dal tono preso dall'ultima parte della seduta. E' stato disdicevole, ci ha distratti dai nostri compiti, è spiacevole.
(...)
Prima di chiudere questa seduta e passare la parola voglio dire che sono personalmente dispiaciuto per le offese rivolte a uno stimato membro del Parlamento, il collega Mr. Schulz."

Sorry Herr Schulz, it's not going to happen again.
Davide

PS: citazioni e pazzie varie le trovate qui
http://it.wikiquote.org/wiki/Silvio_Berlusconi

lunedì, marzo 27, 2006

1000 e ancora altre 1000!

Nella giornata di oggi questo blog raggiungerà le 1000 visite, che sommate alle 2012 dell'altro blog precedente fanno più di 3000!!!
Queste ultime mille sono però più significative perché non hanno tutti gli ospiti occasionali che girano su MSN, siete solo voi.
Grazie MILLE (ah ah ah, troppo scontata...) e alle prossime mille visite!
Davide
PS: l'immagine qui sotto è presa da un cinema di Verona, la metto così, tanto per... Visto che qui l'età minima è 21... Io neanche lo sapevo che c'era il limite da noi.

domenica, marzo 26, 2006

La mia postazione

Non vorrei dare un'immagine sbagliata dell'America con questo mio blog. Io qui sto facendo critica non fine a sé stessa.
Ho ripetuto più volte le magnificenze americane e delle bellezze. D'altro canto voglio anche mettere in luce quanto costano queste cose.
Questa foto è un emblema: è il laboratorio di database.
E' una sala computer nuova, con accesso ristretto (bisogna avere la tessera registrata) ed è quanto di meglio ci sia in giro.
I PC sono dei SUN con doppio processore AMD Opteron a 64 bit con 2 Gigabytes di memoria ciascuno. Sono dotati di schermo LCD 17" con risoluzione 1280*1024 e collegati in digitale (DVI). Il meglio del meglio appunto.
L'unica cosa è la tastiera che fa veramente schifo, il tasto enter si pigia una volta si e tre no...
L'assurdo è che come vedete è VUOTA! Non c'è quasi mai nessuno (mentre se vedete l'aula Da del DEI di Padova c'è la gente che fa la coda per quei 45 pc).
E' uno spreco totale. Così io posso permettermi il lusso di usare due pc contemporaneamente (4 CPU a 64 bit in tutto) per programmare l'homework di database, utilizzando un pc per scrivere il codice Perl, l'altro per tenere aperti guide e manuali on line, da consultare di tanto in tanto.
Il vantaggio è che ho due schermi aperti e non devo cliccare due volte il mouse.
Poi se devo stampare qualcosa, Ctrl-P e magicamente il foglio esce dalla stampante laser dell'aula. Tutto fantastico.
Ma la mia forte critica è che quell'aula è vuota! E tutte le persone che volevano studiare ma non avevano così tanti soldi ($180'000 per una laurea quadriennale) sono fuori! Questo, per me, non è giusto. Sarà vero che questo è il meglio del meglio al mondo come modello di Università, ma se fossi nato qui io ero tra quelli fuori da quest'aula.
Davide

venerdì, marzo 24, 2006

Studenti soldato

Oggi un post su un genere di studenti che da noi non ci sono: quelli che prestano il servizio militare professionale.
Non conosco bene i particolari, ma vedo spesso in mensa e in giro per il campus ragazzi di 18-20 anni in tuta mimetica, capelli rasati e cognome scritto in bella vista sul petto. Sono quelli che si arruolano perché magari per loro è l'unica possibilità di studiare a causa delle spropositate tasse universitarie americane.
Ad esempio c'è Tuition Assistance (TA) Program (ho trovato le informazioni su www.army.mil - fate copia e incolla per visitarlo, non metto il link perché non voglio che traccino questo blog) che permette ai "soldiers" adolescenti di iscriversi a corsi universitari durante il periodo di arruolamento. L'esercito paga le tasse universitarie fino ad un massimo di $250 per ora accademica (!!!) e, per inciso, esistono università anche più care di così.
La mia (Boston University) costa SOLO di tasse universitarie $31.000 l'anno. Prima che me lo chiediate, no, non ho pagato questa cifra, sono qui con borsa di studio e pago "solo" il viaggio, vitto e alloggio.
Quindi questi ragazzi frequentano il college in tuta militare, non so se riuscite ad immaginare il colpo d'occhio... sono in mensa e magari a fianco a me ci sono tre commilitoni che chiacchierano del più e del meno.. fa molto strano, no?
Non so se criticarli o no, ma il sistema mi puzza parecchio. Questi rischiano, per la volontà di studiare all'Università, di partire per l'Iraq, magari stare là un paio d'anni e andare via di testa, se non addiruttura lasciarci la pelle.
Non lo so, forse è un'opportunità in più per loro, ma da noi non è necessario arruolarsi per andare a scuola.
Davide
PS: Oggi ho ripreso a correre ed ho scoperto di essere davvero in una forma orribile... sigh! :o( Lunghi allenamenti a seguire!

martedì, marzo 21, 2006

Oggi mi girano, va così...

Post polemico anche oggi, perché mi infastidisce l'ipocrisia. Questo è un mega distributore di bibite della mensa (un pensiero ai padovani del palatenda-Piovego...), bello no? Un sacco di bibite, ghiaccio a chili... Va beh, manca la birra e il vino, ma non si può pretendere tutto, no?
Tutto molto bello.
Si sa, la tentazione è una brutta bestia e c'è chi se ne approfitta riempiendosi le bottigliette di pepsi o limonata e portandosele via. Chiaramente questo comportamento non va bene per i gestori della mensa. Quindi cos'hanno fatto? Hanno messo un cartellino (foto in basso) dicendo di non farlo perché ... "per prevenire dal contagio"!!! (di cosa e come poi non è dato saperlo)
MA CAVOLI DI' LE COSE CHIARE: "OH BELLO, QUESTO NON E' IL FRIGO DELLA MAMMA, RIEMPITI IL BICCHIERE E SPARISCI. RUBARE E' UN REATO, SE TI BECCO FARLO TI AMMAZZO"
No, "rischi di contagiarti secondo il principio biochimico del mago Do Nacimento perché una forza negativa si impossesserà della tua bottiglietta e ti cresceranno i peli non ti dico dove"...
Ipocrisia.
Va beh, saluti a tutti!
Davide

lunedì, marzo 20, 2006

Il potere

Chi ha detto i soldi? Bravo.
I dollari sono potere, così come gli strumenti necessari per maneggiarli: assegni, carte di credito, carte di debito, account Pay Pal, traveler's checks e chi più ne ha più ne metta.
Chiunque in America è praticamente invitato ad adeguarsi, non si può comprare un cellulare senza carta di credito, non sei cool se non sfili la carta in un negozio o al pub. Il cash è roba out.
E pensare che il dollaro, la -seconda- più potente moneta al mondo, è in circolazione senza copertura aurea... Ovvero non c'è un dollaro in oro per ogni dollaro in circolazione. A dire la verità non so se anche per l'Euro sia così. Mah!
Ad ogni modo gli economisti ci hanno sempre insegnato che il valore del biglietto non è nel suo supporto, ma quello che c'è dietro il valore nominale: l'oro! Ste' balle, il valore è proprio quel pezzo di carta, visto che non me lo fanno cambiare in oro!
Viviamo in un incantesimo monetario, in un compromesso. Se una mattina ci svegliamo e scopriamo tutti assieme che in tasca abbiamo solo pezzi di carta che succede?
Bella domanda.
Come la magia secondo la quale anziché usare il cash sarebbe per noi più comodo utilizzare assegni, carte di credito e bonifici bancari. Che assurdità! Se compro un oggetto in contanti mi costa X, se lo compro con qualunque altro mezzo alla fine mi costa X+x. Sempre. E se non sono io a pagare è il commerciante che si vede trattenere una percentuale dell'incasso. Quindi alza i prezzi. Quindi pago X+x.
Sicurezza? Che se mi rubano la carta me la svuotano di 1500 Euro mentre nel portafoglio non ne ho mai più di 100???
Comodità? Dover ricordare un pin che poi tutti scriviamo sul retro dell'agenda per facilitare la vita al ladruncolo, oppure portare in giro assegni enormi?
Ma dai... Ci siamo lasciati suggestionare dalle Banche e dai loro markettari da piazza, altroché.
Ma qual era il senso di questo post? Boh, appena finisco il semestre chiudo sto conto americano che proprio mi fa un certo ché (in Italia non ho un conto bancario).
Davide

domenica, marzo 19, 2006

I quartini

L'emblema del dollaro è senz'altro la sua banconota con l'immagine del presidente Washington su di un lato e il simbolo di Dio (un occhio dentro un triangolo) sull'altro, l'avrete vista tutti.
L'onnipresente scritta "In God we trust" è presente costantemente nella cultura americana, e quindi anche nella sua moneta, sebbene questa sia una scelta opinabile in uno Stato che si definisce laico e che quindi deve rappresentare anche i suoi cittadini atei o con religioni diverse da quelle tre monoteiste (come i buddisti o gli induisti).
Ma il punto è che c'è anche un altro taglio, o spicciolo, estremamente usato e considerato emblema metallico del dollaro: il quartino, o "quarter dollar".
Lo si usa ovunque, nelle "vending machines" - i distributuri automatici di merendine, nei telefoni pubblici, nelle lavatrici e asciugatrici delle lavanderie, sulla metro.
Tutti i prezzi sono multipli di .25 dollari (NOTA: non è un errore, gli americani omettono sempre volutamente lo zero in un numero decimale, cominciando col punto, in questo caso 0,25 -> .25). Un lavaggio costa $1.50, un "asciugaggio" $1.25, il biglietto della metro $1.25, le bibite alle macchinette $1.75 e così via...
Il taglio è strano per noi europei, noi siamo abituati al sistema decimale con monete da 0,10 - 0,20 - 0,50 Euro, o quando c'era la lira 100, 200 e 500 lire (stesso principio). Qui no, c'è 1/4 di dollaro, quattro monete fanno un "buck".
Eppure devo dire che è molto comodo perché riduce di molto la necessità delle monete da 1, 5 e 10 centesimi. Non esistono monete più grandi, o meglio, esistono sì le monete da 50 centesimi e da 1 dollaro, ma sono praticamente sconosciute in quanto non vengono mai usate. Ho una moneta da un dollaro che terrò per ricordo, visto che viene addirittura accettata con fatica.
Il valore è all'incirca quello delle vecchie 500 lire ed infatti ricordo che anche quello era un bel taglio, scomparso con la venuta dell'Euro (500 lire = 25,8 €cent).
Viva il quartino dunque, anche se in Veneto ha tutto un altro significato che ci caratterizza in quanto tali :-)
Davide
PS: sapevate che il Financial Times è un quotidiano della sinistra? Fa del disfattismo come Della Valle! ... Incredibile, andiamo verso la catastrofe senza neanche ametterlo... :'-(

sabato, marzo 18, 2006

St. Patrick's day

Ieri (17 marzo) era il giorno di San Patrizio, una famosa ricorrenza irlandese festeggiata in tutta America e a Boston in particolare dove la comunità irlandese o di origini irlandesi è molto numerosa.
San Patrizio liberò l'Irlanda dai serpenti, ma dato che questi non c'erano già più dall'ultima glaciazione, sta a significare che portò la religione cattolica sopra le precedenti credenze pagane. Scacciando così "i serpenti".
Come avrete visto in molti film, nel giorno di San Patrizio ci sono sfilate all'aperto e tutti si vestono di verde. Non ho avuto modo di vedere la sfilata in città, ma ieri sera sono andato con i miei compagni di stanza in un pub irlandese a festeggiare, tra un boccale di birra e una ballata irlandese.
OBBLIGATORIO vestire qualcosa di verde. Siccome non avevo nulla, Bruce mi ha prestato il suo cappellino verde :)
ASSOLUTAMENTE NON INDOSSARE nulla di arancione che è il colore degli inglesi, equivale a cercare rogne! E con i fiumi di alcol che giravano ci vuol poco a trovare uno un po' alticcio in giro...
Nel pub c'era un gruppo che suonava musica irlandese con violino, tamburo e chitarra, e via a passo di danza!
Molto bello, caratteristico.
Davide

mercoledì, marzo 15, 2006

Si ricomincia...

Lezioni riprese, tutto di nuovo senza respiro come quando l'avevo lasciato.
6 ore di lezione, una presentazione da preparare entro giovedì, appuntamento con professore mercoledì pomeriggio (presumibilmente con qualcosa di pronto su cui discutere..) e venerdì appuntamento con quelli del progetto di basi di dati.
HELP!
Ok, come pastiglia quotidiana (visto che voi italiani avete avuto il doppio boccone indigesto Brluecosni-Pdori ieri sera che io per fortuna ho potuto evitare :-) ecco un paio di foto della pasta Barilla in un supermercato americano.
Niente di speciale, però è buffo, non trovate? Tutto come da noi, a parte le "Large Shells", i "Thin Spaghetti" e i "Cellentani".
Buon appetito.
Davide

martedì, marzo 14, 2006

Ma questi non hanno freddo??

Dato il livello di confusione raggiunto nel post di ieri riguardo il destinatario dell'invito a Parigi (eheh :-) ho deciso oggi di chiarire l'annosa questione.
Grazie Fra che mi sopporti da quattro mesi! ;-)

L'argomento di oggi riguarda i ragazzi americani ed il loro rapporto con il freddo: non c'è. Non lo sentono, non si pongono il problema...
Oggi c'erano 50°F, corrispondenti a 10°C giusti giusti e non vi dico: tutti in giro con la maglietta!! Sembrava che fosse scoppiata la primavera, non so... quando ci sono 40°C cosa fanno, si levano la pelle?!?
Mi pare che qui sia una specie di moda, un'ostentazione della propria capacità di resistere al freddo, non posso credere che davvero questi abbiano caldo.
Stamattina sono uscito, pioveva (anche se non diluviava), ce ne fosse stato uno con l'ombrello! Ero io l'unico! Alé, tutti in giro con la felpina che io tengo in casa con 25°C, sotto l'acqua, non curanti e felici.
Un tipo particolarmente figo (?) se ne andava in giro con maglietta a maniche corte bianca (della serie facciamo i romanacci a Boston), jeans e infradito. Con 10°C e sotto la pioggia.
Io sarò pure freddoloso, ma questi sono matti. Ragazze comprese, sembra che sfidare il freddo sia uno sport bisex.
Davide

lunedì, marzo 13, 2006

Back in Boston













...già finito lo spring break, sono di nuovo a Boston!
La vacanza è stata breve ma intensa e sono stato proprio contento.
I viaggi in generale sono andati bene e ora sono stanco morto, ma devo dire non distrutto. Forse ci sto facendo l'abitudine a queste giornate di viaggio (2 aerei, 3 autobus, 2 metropolitane più un passaggio in macchina). Stamattina mentre andavo all'aeroporto di Parigi con l'aeroplanino da modellismo che vedete qui sopra, siamo passati sopra la capitale francese a quota relativamente bassa. Sono riuscito a vedere nitidamente la Torre Eiffel, l'Arco del Trionfo, i Campi Elisei... molto suggestivo! Chissà che qualche volta non facciamo un giretto a Parigi, vero mon amour?
Poi ho dovuto aspettare 5 ore la coincidenza con Boston che ha avuto un'ora di ritardo e infine sono arrivato a Boston.
Ora scrivo il post del ritorno e mi schiaffo a nanne che stanotte ho dormito 3 ore...
Bonjour a tutti,
Davide

mercoledì, marzo 08, 2006

Ricerca cinese?

Sono un po' stupito di questo articolo di Punto Informatico, noto portale di notizie a carattere informatico-economico italiano. In pratica dice che la Cina ha in programma di portare al 2,5% del PIL la percentuale di investimenti in ricerca scientifica.
Questa notizia mi scombussola, avevo un'idea di Cina arretrata, sfruttatrice di bambini, produttrice di prodotti di bassa qualità ma in grande quantità, di falsi delle marche più famose.
Ma in questo articolo si dice che la rete informatica delle istituzioni accademiche cinesi viaggia già con l'IPv6 (la tecnologia Internet del prossimo futuro) e che gli ingegneri che vengono fuori da lì sono tutto meno che impreparati. Ciò cozza con l'idea comune che abbiamo dei cinesi!
La percentuale di PIL dedicato alla ricerca è considerato da tutti (scienziati, ricercatori, economisti, sociologi, tranne i politici italiani) il termometro dello sviluppo di un Paese. Giappone e USA sono all'irraggiungible 3%, la media europea è del 2,2%, e la Cina attualmente sta al 1,3%, in previsione di superare l'Unione Europea entro il 2010.
L'Italia è all'1%... se questo è un termometro, vuol dire che abbiamo la febbre molto alta.
Per farla breve, la Cina non sta crescendo solo economicamente, sta crescendo anche scientificamente e non può che esser ulteriore motivo di preoccupazione per noi. La nostra leadership non si difende con le bombe contro un avversario come questo, ma con i cervelli.
Quei cervelli che oggi scappano verso l'America e che fra 10 anni scapperanno verso la Cina se non ripensiamo la Ricerca Scientifica in Italia.
Davide

martedì, marzo 07, 2006

Crossover tra blog in birreria

Mi rendo conto che non l'avevo ancora scritto sul blog, ma l'ho detto voce a tanti: SONO IN ITALIA!
Sono tornato per la pausa primaverile sabato e partirò alla volta di Boston domenica 12 Marzo.
Stasera sono stato in birreria col Fox e il suo nuovo pargolo, un Macintosh portatile iBook G4. Ne è venuto fuori un pezzo a quattro mani, che infatti trovate in tutti e due i nostri blog. Questo è il link al corrispettivo articolo nel suo blog e qui di seguito il testo:

Lunedì 6 marzo, ore 23:14. Luogo: birreria Stube in viale col. Galliano. La prima birra a due (Dade/FoX) da due mesi a questa parte. Davide in questi giorni è in Italia a causa di astinenza da morosa, ripartirà domenica. I discorsi vertono come al solito su politica, società, economia e paradossi dell'esistente, ancora più pomposi del solito perché si incentrano sul confronto tra lifestyle italiano ed americano.

Abbiamo fatto sommariamente il conto di quanto ha speso finora e di quanto spenderà in tutto e si avvicina ai 4 zeri (in Euro)... Decisamente impressionante... in negativo!

FoX, ancora profumato di fiori sanremesi, mostra orgoglioso le foto con Ivana Spagna e racconta le impressioni a caldo sul Festival. L'atmosfera sa di rimpatriata (e di malto). Scatta il brindisi, e ogni dettaglio è buono per un confronto. La birra americana è meno saporita di quella italiana, la televisione nostrana si sta tristemente indirizzando verso il modello USA, l'università è completamente diversa. E ancora gastronomia, sanità, Iraq, e chi più ne ha più ne metta. Scattano anche gli aneddoti su Sanremo e sulle sue contraddizioni.

Grande spazio alla politica, come sempre; si parla del programma dell'Unione e di quello della Casa delle Libertà. Davide non potrà votare dall'estero, e la cosa lo turba soprattutto per l'importanza che le prossime elezioni rivestiranno sulla Nazione.

Ore 00:21, la stanchezza di inizio settimana si fa sentire. Dopo gli ultimi appunti politici si decide di tornare a casa, ripromettendosi di replicare l'incontro entro il prossimo espatrio di Davide.

A ritmo di rap si lascia il locale... Alla prossima!


Continuo io con i post scriptum...
Buonanotte a tutti e a presto!
Davide

PS1:

PS2: So che la frequenza dei post è calata, ma pubblicare un post al giorno è abbastanza oneroso ho scoperto, sia per me da scrivere che per voi da leggere... :-)

PS3: Ho un Grillo per la testa...

PS4: Il Gesù della politica non va più dal Papa, gaudeamus igitur...

venerdì, marzo 03, 2006

"They curve it..."

Oggi ho fatto due esami in un giorno... Sono distrutto!
Segnali e Sistemi Avanzati mi ha sfibrato e Basi di Dati Biologiche era lunghissimo...
Scrivo con le ultime energie mentali rimaste!
Ero perplesso, ho chiesto a un mio compagno di corso se era normale avere esami così difficili, non credo che ci sia qualcuno che sia riuscito a complatare tutte le domande.
Il voto delle prove è sempre espresso in 100esimi, ma poi a fine anno il "grade" è A, B, C, D, F, I.
A è il massimo, B buono, C sufficiente, D insufficiente, ma ne puoi prendere due o tre in una carriera accademica e non rifare l'esame (una specie di 15/30 diciamo).
F sta per Failed, nulla da commentare, I per Incompleto, lo integri a settembre.
Ho chiesto quanti bocciati ci sono per ogni corso, giacché arrivare a 60/100 mi sembrava piuttosto difficile, la risposta è stata rassicurante quanto strana.
"They curve it". Letteralmente "curvano" il voto dell'esame.
Che vuol dire? Prendono la distribuzione dei voti che naturalmente si presenta come una curva gaussiana e la centrano in "B". Come risultato i più bravi prendono A, i più scarsi C e pochi vengono segati, meno del 10% .
Così se capiti in una classe di mezze cartucce sei salvo, ma se capiti in una classe di geni sei fregato...
Speriamo che quelli di segnali siano tutti scarsi...
Che vi pare di questo sistema?
Davide

mercoledì, marzo 01, 2006

La sanità americana

La mia amica e compagna di corso (sia a Padova che a Boston) Paola si è beccata la settimana scorsa una brutta tosse con febbre che si è trasformata poi sfortunatamente in un principio di polmonite. E' in casa da una settimana.
Ha dovuto prendere l'antibiotico, acquistandolo alla modica cifra di $120. Non c'è un zero in più.
Ok, siamo entrambi assicurati, in teoria c'è un rimborso (oltre i primi $50), ma questo significa comunque che ammalarsi in America è un disastro.
E chi non può permettersi migliaia di dollari all'anno per l'assicurazione sanitaria per se e la propria famiglia? Muore di polmonite??
Non pensiamo poi alle malattie veramente gravi, dove le medicine sono assurdamente costose...
In America non ti conviene ammalarti. No davvero.
No, non ci siamo. Per come la vedo io la Salute è un diritto di ogni Cittadino, non un prodotto da comprare con polizze complicate, costose, che non coprono mai davvero tutto e ti lasciano sempre regalini, tipo questi $50 sicuri per un banale antibiotico.
Immaginate di dover scegliere la polizza sanitaria, da cui dipende la vostra Salute, scartabellando decine di depliant, offerte contorte, benefit e regole da sottostare (informare l'assicurazione 3 giorni prima di effettuare una qualsiasi prestazione medica, tanto per dirne una) come se si trattasse dell'assicurazione dell'auto o un contratto per l'ADSL...
E chi non arriva a fine mese perché ha famiglia, mutuo e un lavoro di scarso livello quali sono la maggior parte dei lavori qui? Non si deve ammalare...
No, non ci siamo.
Davide